Gentilissimi,
in considerazione del fatto che le nuove misure in materia di obbligo di Green Pass in vigore da domani venerdì 6 agosto riguardano tutti noi, come cittadini e clienti, riteniamo utile rimandare a questo approfondimento (una raccolta di chiarimenti del governo e del nostro ufficio legale) tutti gli associati Confcommercio Gorizia, e non solo le categorie colpite da obblighi di verifica:
https://www.confcommercio.it/-/faq-green-pass
GREEN PASS – CHIARIMENTI PER RISTORAZIONE E RICETTIVO
Ma con particolare riferimento al nuovo obbligo per i clienti che desiderano accedere ad alcuni servizi, si inviano di seguito alcuni chiarimenti rivolti ai titolari e gestori delle attività più direttamente coinvolte:
OBBLIGO DI ACCERTAMENTO DI POSSESSO DEL GREEN PASS TRAMITE L’APP “VERIFICA C19”.
Ricordiamo che la nuova misura ha esteso l’obbligo ai seguenti servizi:
· di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo al chiuso: la disposizione non si applica per l’accesso ai tavoli all’aperto, né per il consumo al bancone al chiuso, né per le attività di ristorazione svolte per i centri educativi dell’infanzia o centri estivi;
· NOTA BENE – è stata appena confermata dal Governo anche l’ESENZIONE DELL’OBBLIGO PER L’ACCESSO A BAR E RISTORANTI AL CHIUSO DI STRUTTURE RICETTIVE PER I CLIENTI CHE VI ALLOGGIANO!!!! – Visualizza le FAQ per le strutture ricettive
· spettacoli aperti al pubblico in locali d’intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto;
· musei altri luoghi di cultura e mostre;
· piscine, centri natatori, palestre, centri benessere (anche all’interno di strutture ricettive) limitatamente alle attività al chiuso;
· centri termali, parchi tematici e di divertimento;
· sagre e fiere, convegni e congressi;
· attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
· rimane inoltre valida la disposizione che impone il possesso di una delle certificazioni verdi per i partecipanti alle feste conseguenti a cerimonie civili e religiose.
Sono esclusi dal controllo sul possesso delle certificazioni verdi i minori con età inferiore a 12 anni e i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica.
CHI VERIFICA IL GREEN PASS, DEVE ANCHE RICHIEDERE AL CLIENTE UN DOCUMENTO DI IDENTITA’?
L’art. 13 del DPCM del 17 giugno u.s., oltre a individuare i soggetti deputati alla verifica di tali certificazioni, precisa che “l’intestatario della certificazione verde COVID-19 all’atto della verifica di cui al comma 1, dimostra, a richiesta dei verificatori di cui al comma 2, la propria identità personale mediante l’esibizione di un documento d’identità” (comma 4).
Dunque la norma sembra finalizzata a conferire in capo al titolare dell’esercizio una facoltà (quella di chiedere l’esibizione del documento) che altrimenti non avrebbe e non invece a prescrivere l’obbligo di tale attività di controllo!
E’ dunque ragionevole ritenere tale ulteriore verifica come un’azione meramente eventuale che potrebbe essere svolta “a campione” laddove il verificatore lo ritenga opportuno e che può essere omessa tutte le volte in cui il verificatore sia certo dell’identità del cliente.
Attenzione: nel caso l’autorità di controllo accerti una diffusa mancata corrispondenza tra i “green pass” e l’identità dei soggetti che stanno consumando al tavolo all’interno dei locali, non si può tuttavia escludere una sanzione a carico dello stesso! Quindi il controllo a campione è NECESSARIO!!!
L’ACCESSO ALL’AREA AL CHIUSO DI UN RISTORANTE è SEMPRE CONSENTITA ANCHE SENZA GREEN PASS?
Si. Il cliente deve esibire il Green Pass SOLO per il consumo al tavolo. E’ quindi sempre possibile, per agevolare il servizio, far entrare e accomodare il cliente, e verificare il green pass solo prima di raccogliere l’ordine. E’ inoltre sempre possibile accedere all’interno del locale per ordinare, pagare, o utilizzare la toilette.
GREEN PASS RILASCIATI DA STATI TERZI (extra UE)
Il Ministero della Salute, con la circolare del 30 luglio 2021, ha inoltre fornito chiarimenti sulla equiparazione delle certificazioni vaccinali e di guarigione rilasciate dagli Stati Terzi.
Con l’app VerificaC19 è infatti possibile verificare solo le certificazioni italiane e degli stati dell’Unione Europea, conformi ai regolamenti europei.
Le certificazioni vaccinali e di guarigione rilasciate dagli Stati Terzi, per il loro utilizzo sul territorio nazionale, dovranno riportare almeno i seguenti contenuti:
• dati identificativi del titolare (nome, cognome, data di nascita);
• dati relativi al vaccino (denominazione e lotto);
• data/e di somministrazione del vaccino;
• dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, Autorità sanitaria).
Le certificazioni vaccinali, in formato cartaceo e/o digitale, dovranno essere redatte almeno in una delle seguenti lingue: italiano; inglese; francese; spagnolo. Nel caso in cui certificato non fosse stato rilasciato in una delle quattro lingue indicate è necessario che venga accompagnato da una traduzione giurata.
La validità̀ dei certificati vaccinali è la stessa prevista per la certificazione verde COVID-19 (Certificato COVID digitale dell’UE) emessa dallo Stato italiano (nove mesi a far data dal completamento del ciclo vaccinale).
I vaccini ad oggi accettati in Italia e autorizzati da EMA, sono: Comirnaty (Pfizer-BioNtech); Spikevax (Moderna); Vaxzevria (AstraZeneca); Janssen (Johnson & Johnson).
Le certificazioni di guarigione dovranno riportare almeno i seguenti contenuti:
• dati identificativi del titolare (nome, cognome, data di nascita);
• informazioni sulla precedente infezione da SARS-CoV-2 del titolare, successivamente a un test positivo (data del primo tampone positivo);
• dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, Autorità sanitaria).
Tutte le certificazioni di guarigione, in formato cartaceo e/o digitale, dovranno essere accompagnate da una traduzione giurata.
La validità dei certificati di guarigione è la stessa prevista per la certificazione verde COVID-19 (Certificato COVID digitale dell’UE) emessa dallo Stato italiano (sei mesi a far data dall’avvenuta guarigione).
SANZIONI
Oltre alle sanzioni di cui all’art. 13 del DL n. 52 “Riaperture”, convertito in legge 17 giugno 2021 n. 87 (da 400 a 1000 euro applicabili sia al cliente che al gestore), è stata introdotta una specifica sanzione accessoria – chiusura dell’esercizio o dell’attività da 1 a 10 giorni – applicabile dopo due violazioni commesse in giornate diverse dell’obbligo di verifica del green pass.
GREEN PASS – SCUOLA E TRASPORTI DL dd 6.8.2021
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 187 del 6 agosto 2021, ed è entrato in vigore in data odierna, il decreto legge 6 agosto 2021, n.111, recante “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti”.
Si riporta, di seguito, una sintesi delle principali disposizioni di interesse per il Sistema.
- Disposizioni urgenti per l’anno scolastico 2021/2022 e misure per prevenire il contagio da SARSCoV-2 nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e nelle Università (art. 1)
L’articolo prevede che tutte le attività educative e scolastiche, a partire dai servizi educativi dell’infanzia, fino alle scuole secondarie di secondo grado, nell’anno scolastico 2021/2022 saranno svolte in presenza. Analoga previsione riguarda le Università, con riferimento alle quali si specifica però che le attività didattiche e curriculari in presenza avranno carattere prioritario.
Al fine di garantire lo svolgimento di tutte le attività in sicurezza, fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, si conferma l’obbligo di adottare le seguenti misure:
- l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con disabilità o patologie incompatibili con il loro utilizzo e per lo svolgimento delle attività sportive. Il decreto prevede, tuttavia, che i protocolli e le linee guida – che sono attualmente in via di revisione in vista del prossimo anno scolastico – possano derogare a tale obbligo, nei casi in cui tutti i bambini e/o gli studenti presenti in aula abbiano completato il ciclo vaccinale o siano in possesso del certificato di guarigione in corso di validità;
- il rispetto delle distanza interpersonale di almeno un metro;
- il divieto di accesso ai locali degli istituti ai soggetti con temperatura superiore ai 37,5 gradi o con sintomatologia respiratoria.
Si conferma, inoltre, l’obbligo del rispetto delle linee guida e dei protocolli vigenti nei casi di accertata o sospetta positività all’infezione da SARS-CoV-2.
Il ritorno alla didattica a distanza potrà avvenire, su disposizione di Sindaci e Presidenti di regione o province autonome, esclusivamente su territori rientranti in zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione de virus. Tali provvedimenti non precluderanno, tuttavia, la possibilità di svolgimento di attività in presenza per consentire l’utilizzo dei laboratori o per tutelare l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Il comma 6 dell’articolo in esame inserisce nel corpo del D.l. 52/2021 (“Riaperture”) il nuovo art.9 ter – Impiego delle certificazioni verdi Covid-19 in ambito scolastico e universitario – ai sensi del quale, dal 1° settembre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario, nonché gli studenti delle Università, dovranno essere in possesso della certificazione verde Covid 19. Il mancato rispetto della disposizione è considerato, per quanto attiene il personale della scuola e delle università, assenza ingiustificata e comporterà la sospensione del rapporto di lavoro e della retribuzione, a partire dal quinto giorno di assenza, fatto salvo per i soggetti esenti, sulla base di idonea certificazione, dalla campagna vaccinale.
Il rispetto delle disposizioni contenute nel comma 1 dell’art. 9 bis dovrà essere verificato, secondo le modalità stabilite con DPCM, dai dirigenti scolastici e dai responsabili dei servizi educativi dell’infanzia, delle scuole paritarie e delle Università.
Per quanto riguarda l’impianto sanzionatorio è confermata, anche per questa fattispecie, l’applicazione dell’articolo 4 del decreto legge n.19/2020.
Le disposizioni dell’art. 9-bis, laddove compatibili, si applicano anche alle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché alle istituzioni di alta formazione collegate alle università
- Impiego del green pass nei mezzi di trasporto (art. 2)
A partire dal prossimo 1° settembre e fino al 31 dicembre 2021, data di cessazione dello stato di emergenza nazionale, ai sensi del nuovo art. 9-quater, inserito nel corpo del D.L. n.52 del 2021 (cd “Riaperture”), soltanto alle persone munite di una delle certificazioni verdi Covid-19 sarà consentito l’accesso ai seguenti mezzi di trasporto e il loro utilizzo:
aerei adibiti a servizi commerciali di trasporto persone;
navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, ad esclusione di quelli impiegati nei collegamenti dello stretto di Messina;
treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo Intercity, Intercity notte e ad Alta velocità;
autobus adibiti a servizi di trasporto persone, ad offerta indifferenziata, effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due Regioni, aventi orari, itinerari, frequenze e prezzi prestabiliti;
autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, ad esclusione di quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale.
L’obbligo di possesso del green pass non si applica ai passeggeri esclusi per età dalla campagna vaccinale e a quelli esenti dalla stessa, sulla base di idonea certificazione medica, rilasciata secondo criteri definiti con circolare dal Ministero della Salute.
I vettori, e i loro delegati, saranno tenuti a verificare il rispetto di tali obblighi e le verifiche delle certificazioni verdi dovrà avvenire secondo le indicazioni del DPCM 17 giugno 2021, adottato in attuazione dell’art. 9, comma 10 del richiamato D.L. 52/2021.
La violazione delle disposizioni indicate sarà sanzionata ai sensi dell’art. 4 del D.L. 25 marzo 2020 n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2020 n.35 (sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 euro a 1.000 euro) ed i relativi proventi saranno ripartiti tra Stato Regioni ed Enti Locali, secondo quanto previsto dall’art. 2, comma 2 bis del D.L. 16 maggio 2020 n.33, convertito nella legge 14 luglio 2020 n.74. - Modifiche al decreto legge n.33 del 2020 (art. 3)
L’articolo 3, con una modifica all’articolo 1, comma 16-bis del decreto legge n.33 del 2020, prevede che il Ministro della salute, nel procedimento per l’individuazione, sulla base dei dati monitorati dalla cabina di regia, delle regioni nel cui territorio si manifesta un più elevato rischio epidemiologico e in cui, conseguentemente, si applicano specifiche misure restrittive aggiuntive rispetto a quelle applicabili sull’intero territorio nazionale, senta solo “ove ritenuto necessario” il Comitato tecnico scientifico. - Disposizioni urgenti in materia di eventi sportivi e in materia di spettacoli aperti al pubblico (art. 4)
Per la partecipazione del pubblico agli eventi e competizioni sportivi all’aperto sarà possibile prevedere – con le linee guida adottate dal Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico (ai sensi dell’art. 5, commi 2 e 3 del D.L. n.52/2021 – cd “Riaperture”) – modalità alternative al rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro per l’assegnazione dei posti.
Per la partecipazione del pubblico agli eventi e competizioni sportivi al chiuso, in zona bianca, dal 7 agosto (data di entrata in vigore del presente decreto) il limite di capienza consentita è innalzato al 35 per cento di quella massima autorizzata.
Si dispone, infine, per gli spettacoli aperti al pubblico di cui all’art. 5, comma 1 del citato D.L. Riaperture, in zona bianca, che, dalla medesima data del 7 agosto, la capienza consentita al chiuso non può essere superiore al 35% di quella massima autorizzata nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore a 2500. - Disposizioni di coordinamento (art. 5)
L’articolo 5, con finalità di coordinamento, interviene sull’articolo 9, comma 10-bis del più volte richiamato decreto Riaperture, in cui sono tassativamente indicati i fini per i quali possono essere utilizzate le certificazioni verdi COVID-19, estendendone l’ambito applicativo anche alle nuove fattispecie introdotte dal presente decreto: impiego delle certificazioni verdi in ambito scolastico e universitario (art. 9-ter) e nei mezzi di trasporto (art. 9-quater). - Disposizioni per i residenti della Repubblica di San Marino (art. 6)
Nelle more dell’adozione di una circolare del Ministero della salute che definisca modalità di vaccinazione in coerenza con le indicazioni dell’Agenzia Europea per i medicinali, e comunque non oltre il 15 ottobre 2021, ai soggetti residenti nella Repubblica di San Marino, in possesso di un certificato di vaccinazione anti Sars-Cov-2, non si applicano le disposizioni in materia di green pass (di cui agli articoli 9-bis, 9-ter e 9-quater del decreto riaperture, come modificato, da ultimo, dal presente decreto). - Sospensione dei termini nei procedimenti amministrativi ed effetti degli atti amministrativi in scadenza gestiti dalla Regione Lazio (art. 7)
In considerazione del recente attacco informatico ai sistemi della Regione Lazio, il provvedimento dispone che, ai fini del computo dei termini ordinatori o perentori, propedeutici, endoprocedimentali, finali ed esecutivi, relativi allo svolgimento di procedimenti amministrativi pendenti alla data del 1° agosto 2021 o iniziati successivamente, gestiti tramite le strutture informatiche, dalla Regione e dai suoi enti strumentali, non si tiene conto del periodo compreso tra la medesima data e quella del 15 settembre 2021.
La Regione Lazio adotta ogni misura organizzativa idonea ad assicurare comunque la ragionevole durata e la celere conclusione dei suddetti procedimenti, con priorità per quelli da considerare urgenti, anche sulla base di motivate istanze degli interessati.
Inoltre, in caso di inoperatività dei siti istituzionali della Regione Lazo e dei suoi enti strumentali, per il medesimo periodo di cui sopra, sono sospesi gli obblighi di pubblicità previsti dal decreto legislativo n.33/2013 in materia di trasparenza della Pubblica amministrazione.