dalle 16.00, Corso Verdi pedonale
Salotto Glamour
Conversazioni goriziane e trendy, realizzate in collaborazione con Libreria Ubik
- SCOPRI I TREND 2019, interviene la Consulente d’Immagine Antonella Pacorig
- I TREND NEL PIATTO, intervengono Federico De Luca e Francesco Zanoletti, professionisti della ristorazione
- LA MODA e il MUSEO, interviene Cristina Bragaglia, Palazzo Coronini Cronberg
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Per approfondire….
SCOPRI I TREND 2019
Interviene Antonella Pacorig, Presidente Federmoda Gorizia
Le tendenze? Parlano proprio di noi. E del nostro mondo in continuo movimento.
Quasi non ce ne accorgiamo. Eppure nelle vetrine dei negozi moda e accessori c’è molto più di un’idea creativa “stagionale” trasformata in proposta fashion da commercializzare. Prima di entrare nelle collezioni con cui allestiamo i nostri negozi, la tendenza è infatti un’eco di quello che succede tutto intorno a noi. Per questo capita che spunti simili sfilino contemporaneamente sulle passerelle di Parigi e Milano: sono interpretazioni, personali, creative, ma di uno scenario comune.
I temi chiave della primavera estate 2019?
Movimento. La nostra società è in continuo movimento, e l’accelerazione invade tutti gli ambiti: il fast fashion, il fast food, la connessione veloce, la politica. Un movimento sempre più facile, reale o virtuale che sia: i low cost accorciano le distanze tra ogni angolo del mondo, e le influenze diventano qualcosa di più. Seconda parola chiave? Metissage, un intreccio esotico, tra culture diverse, che portiamo via con noi, spesso inconsapevolmente, dopo ogni viaggio.
Dinamicità, viaggio, trasformazione. Per questo le borse diventano extra large e le comode sneakers improvvisamente escono dal guardaroba casual ed entrano in tutti i look, ai piedi di tutti? Sì!
Per questo il brand torna alle origini e al centro (anche graficamente, con marchi ostentati e spesso nella versione vintage delle varie maison), un punto di riferimento solido in tutto questo fluttuare, un elemento di riconoscibilità e sicurezza.
Insomma, uno scenario vivace. Che l’istituto Pantone* celebra con un colore dell’anno decisamente vivace, anzi, vivente. È il Living Coral, tonalità calda, leggermente rosata, spensierata, socievole e coinvolgente, ma anche intima e autentica, ispirata alla barriera corallina fonte di sostentamento e rifugio per la vita marina, che “ci abbraccia con calore e nutrimento per offrire comfort e galleggiabilità nel nostro ambiente in continuo cambiamento”.
E allo stesso tempo il corallo, così fragile davanti ad ogni impurità, richiama prepotentemente anche la questione ambientalista, e l’urgenza di affrontarla prima che sia troppo tardi. Ambiente e natura. Un altro tema/monito ricorrente nelle tendenze PE 2019.
*Dal 2000 il Pantone Color Institute dedica alla fine di ogni anno una dichiarazione particolare al cosiddetto “Color of the Year” capace di influenzare designer di settori diversi come l’abbigliamento, l’arredamento per la casa, il design industriale, il packaging e la grafica, ma da qualche anno anche il food, per la progettazione delle creazioni dell’anno successivo.
LA MODA e il MUSEO
L’indispensabile superfluo. Accessori della moda nelle collezioni della famiglia Coronini
Interviene Cristina Bragaglia, Attività Culturali Fondazione Coronini Cronberg
Tutt’altro che superflui, gli accessori della moda hanno rappresentato per secoli dei veri e propri status symbol, capaci di rivelare immediatamente non solo la classe sociale di appartenenza ma, talvolta, anche la personalità di chi li portava. Le collezioni Coronini, legate alle vicende di un’antica famiglia aristocratica, offrono da questo punto di vista un osservatorio privilegiato per scoprire, anche con il supporto di dipinti e fotografie, come ogni epoca ebbe le sue “icone di stile”, con proprie regole e cerimoniali che ne disciplinavano l’uso e che condizionavano le abitudini della vita quotidiana. Il Settecento, ad esempio, fu il secolo del ventaglio, l’Ottocento vide il trionfo del cappello, mentre la borsetta, che oggi è tra gli accessori più di tendenza, divenne indispensabile solo nel Novecento. Accanto ad essi molti altri oggetti, talora un po’ demodé, come bastoni da passeggio, fazzoletti, merletti, scialli e tabacchiere, intendono rivelare il gusto e lo stile degli ultimi discendenti dei conti Coronini, in un percorso suggestivo a ritroso nel tempo, alla scoperta di epoche in cui l’abilità nel maneggiare un ventaglio o nel realizzare in maniera perfetta il nodo della cravatta erano requisiti indispensabili per essere considerati delle vere signore o dei perfetti gentiluomini.
Un Museo della Moda, a Gorizia?
Intervengono Gianna Bassi e Barbara Spanedda, Responsabili dell’attività didattica del Museo della Moda di Gorizia – ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia.
Nella cornice di Borgo Castello a Gorizia si conserva uno dei pochi musei in Italia dedicato alla Moda, con particolare riferimento alla gelsobachicoltura e alla tessitura della seta: il Museo della Moda e delle Arti Applicate. Inaugurato nel 1999, contiene e conserva “gelosamente” i macchinari usati nel passato preindustriale per la lavorazione della seta nel Goriziano, ma anche abiti e accessori che vanno dal Settecento alla Belle Époque e un campionario di merletti delle Madri Orsoline di Gorizia.
Ed è proprio la seta il fil rouge che unisce il Museo della Moda alle due mostre temporanee in corso fino al 5 maggio 2019: “L’atelier dei fiori: gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”, in cui sono esposti 18 abiti di uno degli stilisti-artisti più conosciuti a livello internazionale, che dialogano con le fotografie scattate da Massimo Gardone, dedicate ai fiori e alla natura.
La seconda mostra, “Occidentalismo: modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900 – 1950”, dà la possibilità al visitatore di ammirare per la prima volta 40 kimono che testimoniano il desiderio del Giappone di dialogare con l’Occidente, riproponendo sull’abito della tradizione motivi decorativi dell’Arte Occidentale, dell’Impressionismo e della Secessione Viennese fino alla Pop Art.
I TREND nel PIATTO
interviene l’Associazione Gorizia a Tavola, con gli chef Francesco Zanoletti e Federico De Luca
Cucina e innovazione.
Con il termine Glamour si intende tutto ciò che affascina. La moda ci riporta subito al concetto, ma in un’era dove la cucina si è fatta spazio come mai in altre epoche, ecco che il termine glamour non può esimersi dall’accoppiata.
L’Associazione Gorizia a Tavola propone allora un breve intervento sull’innovazione in cucina:
lo chef Francesco Zanoletti del Ristorante 101 rifletterà sul tema dell’innovazione nelle cotture: con le nuove cotture veloci si ottengono consistenze interessanti, colori più fedeli ed un gusto più presente, che non viene disperso attraverso le cotture prolungate. Questo il filo conduttore di una cucina fatta sempre più di attenzione e conoscenza.
Seguirà una riflessione con lo chef Federico De Luca della pasticceria l’Oca Golosa sul cambiamento delle mode a tavola dal un punto di vista dell’impiattamento. Partendo da molto lontano, nel’700 periodo storico in cui ad esempio la selvaggina veniva portata in tavola con tutte le piume e il fuoco che usciva dal muso (non è uno scherzo, si usava proprio così!), risaliremo il filo del progressivamente minimal, fino ai giorni nostri, quando scegliere certe tipologie di ristorante, non significa più uscire per sfamarsi ma uscire per vivere un’emozione, un po’ come quando si va a vedere una mostra…